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Ad Annibale

La nostra Storia

Pubblichiamo il Rituale Funebre utilizzato nella mesta occorrenza dell’ ultimo saluto al Nostro Ill\mo e Ven\mo Fratello e Pot\mo Gran Maestro Annibale Ferrante che il giorno 2 dicembre 2008 ha lasciato la compagnia dei viventi per raggiungere le Valli Celesti.
I Lavori Funebri sono stati svolti nel Tempio di Cosenza e presieduti dal Fr
\llo Araldo Parrotta
L’ uso di diversi caratteri (formato, colore e stile) è stato adottato per distinguere i vari momenti del Rito Funebre e per rendere lo Stesso più facilmente comprensibile ai Fr
\lli che hanno assistito il M\V\nell’ esecuzione degli Architettonici Mesti Lavori.
Come l’ attento Lettore avrà modo di verificare, si evidenziano due (apparenti) “irregolarità”: 1) la prima l’ entrata comune di tutti i Fr
\lli senza la canonica distinzione dei Fr\lli di Loggia e dei Fr\lli Ospiti con la previsione di due e diversi momenti per il loro ingresso; 2) la seconda, la circostanza che i Profani (familiari ed amici del Fr\llo scomparso) sono stati invitati ad abbandonare il Tempio solo dopo la Glorificazione del Fr\llo scomparso, ossia dopo aver ritualmente abbandonato il lutto, aver rigirato alla “normalità” i Paramenti ed eseguito la Triplice Batteria di Giubilo in onore ed a Glorificazione del Fr\llo passato all’ Oriente Eterno.
Orbene, la prima delle due “apparenti irregolarità” è stata adottata nella superiore considerazione che la Libera Muratoria è Universale e che ogni divisione amministrativa per certo non può essere di impedimento ad una completa Armonia tra Fr
\lli di diverse Logge ed Obbedienze che con Spirito di autentica Fratellanza si trovano a Lavorare sotto la medesima Volta Celeste ed alla sola Gloria del Grande Architetto dell’ Universo. In tale ottica ed in presenza di tale Armonia non esiste alcun Fratello “Ospite” ma solo Fratelli.
La seconda delle “apparenti irregolarità” è stata consapevolmente adottata in considerazione dei seguenti elementi:
La partecipazione dei Profani alla sola parte di Rito Funebre che si chiude nella mestizia del Lutto per certo non rende giustizia ai loro sentimenti se confrontati con quelli dei Fr
\lli che “giubilano” dopo il Lutto ed il Cordoglio della Glorificazione Eterna del Fr\llo scomparso; È evidente ed ingiustificato il divario che si viene a creare tra i due Gruppi parimenti legati nell’ affetto e nei sentimenti allo Scomparso;fronte della facile contestazione che i Profani non possono “vedere” i Paramenti e quanto altro presente in Loggia si oppone, con lapalissiana evidenza, che non solo essi hanno già avuto contezza e visione dei detti Paramenti quanto il fatto che li hanno visti in una forma Massonica del tutto particolare, ossia “a Lutto”, indi con esposizione di simboli ordinariamente tutelati con maggior accortezza; ì, la loro eccezionale partecipazione al Rito Massonico, in considerazione dello stretto vincolo parentale o amicale con il Fr\llo scomparso, li rende -senza ombra di dubbio- “degni” della visione di quanto viene loro mostrato e partecipi al Giubilo derivante dalla Glorificazione del Fr\llo scomparso;ritenuto che l’ unico limite imposto ,ed insuperabile, è e resta quello che agli Iniziati, in presenza dei Profani, non è permesso mettersi all’ordine né fare il segno del grado.


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